Tutta la vita è organizzata con ritmi e cicli, e l’ingranaggio di solito funziona in modo così fluido che quasi non ce ne accorgiamo. Ci sono cicli più ampi, come per esempio quelli dei pianeti che ruotano intorno al sole, ci sono cicli più piccoli, come quelli che interessano le cellule e le funzioni cellulari, solo per fare alcuni esempi.
Un ritmo più facilmente visibile è quello delle stagioni, con tutte quelle caratteristiche tipiche di ogni fase. La natura ci può essere d’ispirazione con i suoi ritmi e le sue geometrie, imitare il suo modello per i nostri gesti e per i nostri pensieri ci può rendere più armonici e connessi con la vita stessa.
E ora cominciamo a entrare sempre più profondamente nell’autunno, con i suoi colori, i suoi profumi, con le piante che si cominciano a spogliare di ciò che è esteriore, per prepararsi a quella fase più fredda e interiorizzata che sarà l’inverno. Si raccolgono i frutti maturati durante l’anno, così come, in modo simile, il sole del tramonto e la luce del crepuscolo racchiudono l’esperienza di ciò che si è manifestato nel corso della giornata. Mi fermo a riflettere sui nuclei essenziali delle esperienze trascorse nel corso dei mesi passati. Mi chiedo quali esperienze, oggetti, abitudini, pensieri oggi sono superflui. L’autunno chiede distacco, lasciar andare, come l’albero che lascia andare le sue foglie colorate, che danzando raggiungono il suolo, per essere poi distrutte e ritrasformate in nutrimento per la terra.
Il cuore dell’autunno porta in manifestazione l’energia dello Scorpione, e la sua natura è quella di spingerci nella profondità di ciò che non è cosciente, per portarlo alla luce. Lo Scorpione è portato alla battaglia interiore, alla perdita, al rinnovamento. Come posso essere nuovo, oggi? Cosa posso eliminare, per far spazio, in un’altra fase, al nuovo? Cosa è superfluo, oggi, per me? Sul piano fisico questo può essere un invito alla depurazione e alla disintossicazione. Togliere quelle tossine che sono presenti anche solo per il fatto che siamo vivi, e che abbiamo vissuto la pienezza feconda dell’estate. Un po’ come se preparassimo le nostre case, con pulizie approfondite, prima di preparare un po’ di scorte di viveri e di beni necessari per quando è più freddo e più buio.
E parlando di “battaglia”, in senso figurato, mi viene in mente anche la battaglia che fa continuamente il nostro sistema immunitario, per proteggerci da ciò che può essere un attacco e una minaccia dall’esterno. E qui può essere utile anche lavorare supportando le difese immunitarie e potenziandole, quando necessario.
E una riflessione su una “semplice” domanda: qual è quel punto di luce che sta portando avanti la sua crisi e la sua battaglia per emergere dalle profondità dell’inconscio? Perché accettare di vivere a pieno questa battaglia e di “far morire” delle parti di noi, che hanno bisogno di essere trasformate, è una parte essenziale del processo di guarigione profonda, così collegato al potenziale di questo periodo.